lunedì 2 ottobre 2017

Approvata la legge salva borghi

Approvata la legge salva borghi
Dopo un iter parlamentare durato quattro anni, è stata approvata quasi all’unanimità la legge salva borghi, vale a dire il provvedimento che prevede lo stanziamento di 100 milioni di euro da destinare tra il 2017 e il 2023 ai comuni italiani con meno di 5 mila abitanti.
Si tratta di un investimento statale il cui principale obiettivo è quello di prevenire lo spopolamento dei paesi più piccoli, che insieme rappresentano quasi il 70% di tutti i comuni, dove vivono circa 11 milioni di persone, stando a quanto rileva l’Anci.
Per scongiurare il pericolo della creazione di cosiddetti borghi-fantasma, dove nessuno vuole più vivere e dove il patrimonio culturale e immobiliare viene abbandonato, il primo intervento sarà destinato alla diffusione della banda larga. La legge regolamenta altresì gli alberghi diffusi e stanzia dei fondi contro il dissesto idrogeologico.
A interventi di riqualificazione degli immobili abbandonati, si aggiungeranno quelli di messa in sicurezza delle scuole e delle strade. Verrà offerta la possibilità di acquisto di case cantoniere e tratti di ferrovia da destinare ad attività turistiche e sarà incoraggiata la produzione agroalimentare a filiera corta. Rispetto a quest’ultimo tema, va ricordato che nei piccoli borghi italiani viene prodotto circa il 94% di tutti prodotti DOP e IGP che l’Italia vanta.
La legge, approvata finalmente anche dal Senato, ha subito un’accelerata anche alla luce degli ultimi dati effettivi sullo spopolamento. Si conta, infatti, che dal 1971 circa 2 mila borghi abbiano perso il 20% della loro popolazione. Solo 581 piccoli comuni, dal 2008 al 2015 hanno, al contrario, visto incrementare il numero di abitanti mediamente del 9%.
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